All’interno di qualsiasi contesto professionale, sia esso di piccole o di grandi dimensioni, la sicurezza tanto dei lavoratori quanto quella di clienti e visitatori deve essere al centro dell’attenzione. Come è noto e come è giusto che sia, esiste anche una corposa normativa a tale riguardo. Del resto, in gioco c’è la salute delle persone che, per un motivo o un altro, transitano all’interno del perimetro aziendale.
La Legge prevede anche una serie di strumenti essenziali per salvaguardare la sicurezza e la salute delle persone all’interno degli ambienti lavorativi. Tra questi c’è anche il defibrillatore salvavita aziendale. Nei prossimi paragrafi conosceremo più da vicino l’utilizzo di questo dispositivo all’interno dei contesti professionali. Risponderemo ad esempio a quesiti quali:
- Quando è obbligatorio il defibrillatore in azienda?
- Dove deve essere posizionato il defibrillatore?
- Quanti tipi di defibrillatori esistono?
- Quanto costa un defibrillatore?
Sommario:
Defibrillatore salvavita aziendale: l’utilità di un dispositivo che può fare la differenza
Quando è obbligatorio il defibrillatore in azienda?
Dove deve essere posizionato il defibrillatore?
Quanti tipi di defibrillatori esistono?
Quanto costa un defibrillatore?
Anche da Betelli la sicurezza è al primo posto, grazie a un defibrillatore salvavita aziendale
Quando è obbligatorio il defibrillatore in azienda?
Diamo avvio al nostro approfondimento rispondendo a un quesito fondamentale: quando è obbligatorio il defibrillatore in azienda?
La prima cosa da evidenziare è che il 28 Agosto 2021 è entrata in vigore la Legge n.116 del 4 Agosto 2021 con cui è stato introdotto l’obbligo di installazione di DAE – per l’appunto i defibrillatori automatici e semiautomatici – all’interno di alcuni luoghi pubblici.
Più nel dettaglio, occorre far riferimento all’articolo 1 della Legge in questione, in cui si specifica che per le sedi delle Pubbliche Amministrazioni con più di 15 dipendenti e siano aperte al pubblico, dotarsi di defibrillatore è un obbligo. Il defibrillatore è inoltre obbligatorio in luoghi come aeroporti, stazioni ferroviarie, porti nonché in aerei, treni e navi per la navigazione interna che debbano percorrere viaggi della durata di più di due ore senza interruzioni intermedie.
Non viene invece posto nessun obbligo di dotazione per le aziende private. A ogni modo avere nella propria impresa un defibrillatore è una scelta di vero buonsenso.
Dove deve essere posizionato il defibrillatore?
Non esistono regole prestabilite dalla Legge ma anche in questo caso è importante appellarsi al buonsenso. Per rispondere adeguatamente al quesito “Dove deve essere posizionato il defibrillatore?”, è opportuno innanzitutto essere ben consci del fatto che trovare la giusta ubicazione al dispositivo è essenziale, dato che può fare letteralmente la differenza tra la vita e la morte.
È fondamentale che chiunque si trovi sul posto nel momento in cui avviene l’arresto cardiaco di una persona, possa intervenire nell’immediato senza inutili ritardi.
La visibilità rappresenta quindi una componente di estrema rilevanza. Il dispositivo va posizionato così da essere facilmente accessibile, in qualsiasi momento e da chiunque. Non va ad esempio collocato in angoli, dietro cancelli o, peggio ancora, dietro porte chiuse.
Quanti tipi di defibrillatori esistono?
Esistono defibrillatori monofasici e bifasici. Tra questi sono preferiti quelli bifasici perché permettono di ottenere più energia a Joule più bassi, diminuendo gli eventuali danni miocardici e cerebrali della persona.
Oggi sono usati essenzialmente due tipi di defibrillatori:
- i defibrillatori manuali
- i defibrillatori semiautomatici (DAE).
I primi sono quelli generalmente usati da personale sanitario nei mezzi di soccorso e negli ospedali. I defibrillatori semiautomatici (DAE) sono dispositivi che, dopo essere stati adeguatamente collegati al paziente, sono in grado di effettuare la diagnosi del ritmo cardiaco, predisponendo a erogare la corrente di defibrillazione nel caso in cui sia necessario. l defibrillatori semiautomatici sono equipaggiati con piastre adesive e dotati di una voce guida che illustra i vari passaggi da seguire come supporto per gli utilizzatori.
Alcuni modelli di DAE sono inoltre equipaggiati con una memory card capace di memorizzare tutto l’intervento oltre che di registrare le voci di chi usa il dispositivo.
Il compito di chi interviene consiste nel verificare che l’operazione avvenga in sicurezza.
Il classico defibrillatore salvavita aziendale appartiene a questa categoria.
Quanto costa un defibrillatore?
Ma quanto costa un defibrillatore? Nel nostro Paese, il prezzo medio di uno strumento di questo genere varia dagli 800 ai 1.200 euro. Determinati modelli di defibrillatore possono raggiungere anche costi che si aggirano sui 2.000 euro.
Il prezzo potrebbe demotivare dall’acquisto di un defibrillatore salvavita aziendale. Tuttavia, vale la pena ricordare l’importanza di un simile strumento che di fatto può contribuire a interventi risolutivi che consentono di salvare vite umane. E la vita umana, ovviamente, non ha prezzo.
Anche da Betelli la sicurezza è al primo posto, grazie a un defibrillatore salvavita aziendale
Betelli è una realtà che da anni si occupa di produzione e di vendita di articoli tecnici, guarnizioni, rondelle, distanziali e diversi altri prodotti destinati ai settori industriali più disparati.
Nell’ottica di salvaguardare la salute dei nostri dipendenti, clienti e di chiunque transiti all’interno della nostra impresa, ci siamo dotati di un defibrillatore salvavita aziendale.
Una piccola quanto importante accortezza che può contribuire a fare la differenza, nell’ipotesi in cui una persona che si trova presso la nostra sede sia colta da un arresto cardiaco.
Ti ricordiamo che il team di Betelli è operativo Lacchiarella, in provincia di Milano. Per qualsiasi informazione sui nostri prodotti, puoi contattarci in qualsiasi momento. Metteremo la nostra esperienza nel settore a servizio delle tue necessità.